Colf e badanti

La disciplina di colf e badanti rientra nella fattispecie del lavoro domestico, previsto dalla legge 2 aprile 1958, n. 339

Il lavoratore domestico si contraddistingue per prestare un’opera di almeno 4 ore giornaliere, nel domicilio del datore di lavoro, in cambio di una retribuzione in denaro o in natura.

La forma di collaborazione può variare a seconda della qualifica, specifica oppure generica. Ad esempio, un’infermiera qualificata rientra nella prima fattispecie, una cameriera nella seconda. Non cambia comunque la disciplina della legge né la tipologia di lavoro prestato, entro la quale va definito il contratto.

Ne deriva che colf e badanti dovrebbero essere sempre regolarizzate, e non possono lavorare in nero. Per favorire l’emersione di queste forme di collaborazione, considerando che quasi sempre sono coinvolte persone di nazionalità straniere, il governo ha più volte favorito la sanatoria, da ultimo in occasione del decreto di rilancio del 29 maggio 2020 (sull’emergenza coronavirus).

Nel caso della regolarizzazione il datore di lavoro deve dimostrare di percepire un reddito annuo non inferiore a 20.000 euro, se il nucleo familiare è composto da un solo come componente. 27 mila euro se si parla di famiglia con più conviventi.

La retribuzione per il lavoratore invece non deve essere inferiore all’assegno sociale, cioè 459,83 euro e orientato ai minimi previsti dal CCNL, con orario di lavoro di 20 ore settimanali.

 

Il nostro studio si occupa di tutte le pratiche inerenti colf e badanti, dall’attivazione alla termine del contratto.

In particolare offriamo i seguenti servizi:

  • Denuncia inizio rapporto di lavoro
  • Amministrazione di Colf e Badanti
  • Consulenza e assistenza nel corso del rapporto
  • Elaborazione cedolino paga
  • Contributi Inps
  • Certificazione fiscale annua
  • Rapporti con Enti
  • Denuncia fine rapporto di lavoro